12, Place Vendôme

la luce e la notte di monsieur F. Chopin

Nato nella primavera del 2010 dopo accurate ricerche, il testo messo in scena per la prima volta, è dedicato alla figura travagliata del poeta del pianoforte romantico Fryderyk Chopin (1810-1849), che prende nuovamente corpo nella parole e nei ricordi della sorella Ludwica, della sua donna, l’anticonformista George Sand, e dell’amico Eugène Delacroix, pittore impegnato nei fermenti che caratterizzano la prima metà dell’Ottocento. A questi personaggi va aggiunto il musicista Giacomo Meyerbeer, che non parla se non il linguaggio della musica. Quella musica di cui Chopin aveva riempito in modo assoluto la sua esistenza, prima nella sua patria sofferente, una Polonia ormai oppressa dai russi, e poi a Parigi, negli ultimi anni della sua breve ma intensa vita.

Nel dialogo – che si sviluppa proprio nei giorni dopo la morte nell’appartamento cui il titolo rimanda – l’arte per eccellenza, fatta di parole, di suoni e di immagini, riesce a filtrare l’asprezza degli umani sentimenti di compianto e di dolore, per cercare di restituire infine una parte, benché minima, di quell’originale e sublime bellezza.

L’autore

FLAVIO GUARNERI ( Brescia 1960), dopo gli studi classici si laurea in Lettere Moderne all’Università Cattolica di Milano. Dalla metà degli anni 80 alterna l’insegnamento nei licei (che ancora prosegue) alle ricerche in Italia e in Francia, con le relative pubblicazioni in campo storico-letterario, inerenti l’Ottocento e il Novecento. Tuttavia, fin da adolescente si appassiona al variegato mondo del teatro mettendo in scena i suoi primi testi (1977).
Studiando a fondo il settore, incontra personalità come Emo Marconi e la sua inimitabile fucina di talenti e di idee. Intorno al 1966, approda a “Scena Sintetica”, alla scuola di Antonio Fuso. Per il gruppo lavora alla drammaturgia di Studio per l’Orlando e di altri spettacoli corali.
Nel 2007 intensifica la sua attività come autore e organizzatore di stagioni teatrali e culturali a Marone, sul lago d’Iseo, dove scrive e rappresenta con la compagnia “Elàia” la maggior parte delle opere raccolte nel volume di Teatro e d’altre Nuvole, Sardini ,2010 (disponibile, in teatro). Crea inoltre l’epistola in prosa lirica A voi personalmente ovunque voi siate- ispirata dagli scritti di Umberto Dell’Acqua, fondatore dell’associazione “Pedagogia Globale”- testo tradotto e diffuso in Francia, ed elabora gli inserti drammaturgici per la riduzione del Rigoletto di G. Verdi che debutta a Brescia l’11 dicembre 2009, (Auditorium S. Barnaba).

Chopin

“… ristretta la sua produzione quasi elusivamente al panoforte, dicui fu detto giustamente poeta, cantò unicamente se stesso, i più chimerici e fantastici erramenti dell’anima, gli elementi delicati, ardenti,talvolta torbidi e morbosi delle proprie passioni e della propria malinconia, e raggiunse una perfezione totale nella trasformazione di tali elementi psicologici in fantasmi artistici.
[…] È questa straordinaria perfezione stilistica, questo dono di tutto tramutare in poesia, senz’ombra di residui prosastici, che dà senso al consueto paragone tra Chopin e Leopardi, più ancora che le analogie di contenuto umano, così dolente, pessimistico e sconfitto. Ché mentre il dolore leopardiano si amplia a risonanza cosmica, quello di Chopin rimane d’ordine strettamente personale – al più patriottico – e la sua universalità la ripete unicamente dall’arte. […] qualcosa di torbido, di malato fermenta sotto il velo di fragile candore che ammanta le opere di Chopin: è il male romantico dell’inettitudine a vivere, la sostituzione dell’arte alla vita, il timore della realtà e l’anelito insoddisfatto a chimerici sogni.”
(Massimo Mila, Breve storia della Musica, Einaudi,1977)

Prima rappresentazione:

2015

Personaggi e interpreti
Ludwica, sorella (Domenica Lorini)
George Sand (Tatyana Kachurina)
Eugène Delacroix (Lorenzo Biggi)
Giacomo Meyerbeer (Carlo Citterio)
Un ragazzo (Daniele Ghirardi)
Maria Wodzinska (Paola Facchetti – voce fuori scena)

Musica originale
Carlo Citterio
eseguita da Carlo Citterio, Claudio Gioiosi, Stefano Lonati

Scena
Guido Uberti

Costumi
Guido Uberti con Mariolina Cadeddu

Luci e suono
Sergio Martinelli, Lorenzo Martello e Paola Facchetti

Regia
Antonio Fuso con Paola Facchetti