Emo Marconi. Biografia.

Emo Marconi nacque a Verona il 2 gennaio 1917.
Nei temi scolastici dell’infanzia egli esprimeva due sogni: fare il conduttore di treni oppure il capitano di vascello. Ma la vita, come spesso accade, lo portò ad occuparsi di tutt’altro. Però, nell’ età matura, questa inclinazione a “condurre” riemerse e, allora, non furono né treni né vascelli, ma furono uomini quelli che egli guidò, dapprima nella scuola secondaria della Repubblica e poi nelle sedi universitarie.

Si preparò a questo compito con studi regolari (liceo scientifico, laurea in matematica) e poi immergendosi nella vita del suo tempo senza riserve, sotto bandiere fiammeggianti recanti il motto: “non c’è più tempo!”.

Giovane ufficiale, dopo l’8 settembre del 1943, abbandonò l’esercito e si agganciò alla Resistenza patendo il carcere, la clandestinità e il carcere.
Fu fondatore e codirettore del giornale “Verona Libera” (il “francobollo”) quotidiano del CNL.
Fu il primo sovrintendente dell’Ente lirico di Verona e, oltre all’Arena, aprì alle rappresentazioni il Teatro Romano.
L’angusto e un po’ pettegolo ambiente culturale veronese lo spinse ad emigrare a Milano.

Nel 1951 venne chiamato, in qualità di Segretario Generale, ad occuparsi del Centro Internazionale delle Arti e del Costume di Palazzo Grassi a Venezia, (allora di proprietà della famiglia Marinotti, industriali e mecenati) dando vita ad eventi memorabili.
Conobbe, in quel periodo, Mario Apollonio (1901 – 1971) notissimo Storico del Teatro e drammaturgo, il quale lo volle con sé, e insieme misero mano al rinnovamento della Drammaturgia in Italia (e Drammaturgia si chiamò la rivista-manifesto edito in quegli anni ’50 dalla Editrice Morcelliana di Brescia) e alla fondazione della Scuola Superiore delle Comunicazioni Sociali. Alla fine degli anni ’60 ebbe l’ incarico di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università Cattolica del Sacro Cuore nella sede di Brescia, incarico ricoperto fino al 1988.

Fondò, nel 1973, il CUT (Centro Universitario Teatrale) “un’associazione di studenti per studenti” ricoprendo l’incarico di Direttore artistico fino al 1988.
Dalla fondazione, nel 1986, e fino ad oggi è l’ ispiratore, il padre spirituale e il rifugio culturale dell’ Associazione Scena Sintetica.
Di lui ci restano numerose opere edite, tra cui: Dottrina e tecnica del teatro, L’intelligenza drammaturgica contemporanea, Problematica generale del “comico” a teatro, Animazione (trucco o verità?), Spazio e linguaggio, e un fondo di opere per la scena e saggi inediti (una quarantina circa) lasciati in eredità ad Antonio Fuso, suo allievo.

Ma, reputiamo che le opere più importanti e complesse siano quelle che egli scrisse su ciascuno di noi (e su coloro, innumerevoli, che lo conobbero).
Sono saggi a tutt’oggi incompiuti, ma che egli avrà la religiosa grazia di completare, visitandoci di tanto in tanto.