Schede degli spettacoli teatrali

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Et ardes ut solis flamma

(lldegarda di Bingen,1098-1179)

Tre attrici per tre facce della stessa Ildegarda

Domenica: Possiamo partire per l’esplorazione del mondo di Ildegarda?
Simona: Ho con me il salterio; a mio avviso lo strumento più adatto per eseguire la musica di Hildegarda che nel 1100 compone inni secondo modalità davvero sorprendenti per modernità, intendo.
Domenica: grazie Simona. Dopo ci farai qualche esempio. Prima di cominciare a ordinare il materiale che abbiamo raccolto per il copione, vorrei fare una premessa. Ildegarda non ha bisogno di essere glorificata, Cioè non la mettiamo in scena per quello che ha fatto, le sfide che ha sostenuto, le vittorie, le sconfitte…
Federica: beh, almeno la vittoria sul vescovo renano contro l’interdetto che prevedeva la sospensione della confessione e della comunione e il divieto di celebrare col canto la liturgia monastica, sarebbe una bella botta di autostima…
Simona:… nella celebre Epistola Hildegarda dimostra chiaramente l’eccesso di una punizione che impone alle monache di sottrarsi alla legge divina che comanda la pratica musicale della lode. Vi faccio un esempio di inno di Lode, se volete:..
Federica: no aspetta. Sto cercando di capire. Ma allora la domanda è un’altra dico bene, Domenica?
Simona:..guarda che non volevo sottovalutare la tua ricerca, ma ricordare che io sono musicista non attrice…
Domenica: direi di non formalizzarci in sottili distinzioni attrice musicista…chi va sul palco e lo agisce, è un attrice. Ma volevo rispondere alla domanda di Federica nei limiti di quello che ho capito. Ildegarda è una donna immensa e tradurla sulla scena equivale a voler travasare il mare in un bicchiere. Allora mi sono chiesta: Qual è la forza, la solida base su cui poggia la grandezza di questa donna? Risponderei che questa sicurezza si basa su alleanze e visionarietà. L’alleanza con Dio, e con le sue creazioni, la cui contemplazione alimenta una visionarietà esagerata, e poi l’alleanza con la Natura che ci consente di godere e amare la vita…
Federica: volevo chiedervi di chiudere gli occhi e di immaginare una Farmacia immensa, a cielo aperto grande come tutta la terra e diretta da un farmacista-Dio. Questa è Natura per la badessa
Domenica: si, è lo strumento con il quale il Farmacista parla all’uomo. Voglio dire che la Natura ha una qualità spirituale che è il suo legame con Dio…
Federica: però non possiamo non vedere la sua dimensione sensibile: La natura è colore, sapore, profumo, suono e ritmo corpo e trasformazione continua…
Simona: prima che Federica con il suo entusiasmo e la sua ammirazione per la curiosità naturalistica della badessa, trasformi la farmacia in erboristeria,
Domenica: …che non ci sarebbe niente di male…
Simona: su questo siamo d’accordo ma volevo solo tornare al suono e dire qualcosa sulla robusta originalità dei moduli creativi del comporre di Hildegarda in relazione con il gregoriano dello stesso periodo
Federica: scusami Simona solo un attimo, altrimenti la dimentico di nuovo nello zaino: chiudiamo per un attimo gli occhi, cancelliamo l’immagine dell’immensa farmacia-erboristeria e al suo posto immaginiamo un immenso ospedale psichiatrico grande come tutto il mondo; in un reparto spoglio, poco più grande di una cella del monastero benedettino di Bingen, c’è una donna tutta sola indaffarata a giocare a nascondino con se stessa…
Domenica: hai letto Anne Sexton? La poetessa confessionale…dalle vette mistiche precipitiamo nel crudo dolore dell’esistenza. Alé
Federica: Beh, sì a questo punto, per me, occorre un controcanto efficace…
Simona: ho capito bene, controcanto finalmente tocca a me.. però non fatemi recitare. Sono una cantante.

Prima rappresentazione:

2019

di e con:
Domenica Lorini,
Federica Lancini,
Simona Cecilia Vitali

scena-costumi-luci-suono-affetti-regia:
Antonio, Guido, Elena, Ilaria, Lorenzo, Mariolina, Paolo, Renato