Schede degli spettacoli teatrali
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Si prega di chiudere gli occhi
Video del 2012
Il video presentato a Firenze al Caffè letterario Le Murate, in occasione della presentazione, a cura dell’Università di Firenze, del libro di Sergio Vitale “Si prega di chiudere gli occhi. Esercizi di cecità volontaria” ed. Clinamen.
Video del 2008
“Questo cieco, un vecchio amico di mia moglie, stava arrivando da noi per trascorrervi la notte”.
Così inizia “Cattedrale”, racconto pubblicato nel 1983 da Raymond Carver (1938-1988), poeta e scrittore considerato maestro della narrativa breve e capostipite del minimalismo letterario americano.
Con una scrittura lineare, finemente cesellata, Carver ci accompagna in un ambiente lontano dall’America delle grandi città e dei grattacieli, in un paese dove i conti poche volte tornano, le coppie litigano cercando di tirare a campare, i mariti bevono e le donne si disperano, ma in fondo popolato da “brava gente, gente che ce la mette tutta”.
Ed è a questi luoghi, vicende, voci, persone presi dai libri di Carver, che il regista Robert Altman s’è ispirato nel film “America oggi” del 1991.
Penetrando attraverso la coltre di grigia quotidianità della coppia, all’interno di uno spazio domestico, vengono alla luce figure umane umili, a volte banali, spesso disperate che si dibattono e si trascinano tra le difficoltà della vita dell’America di provincia.
In questo clima, dopo una serata passata a bere, mangiare e fumare, due uomini (il marito e l’amico cieco della moglie) si trovano casualmente a parlare di cattedrali, argomento che di certo non li appassiona e verso il quale non hanno mai prestato attenzione. Tutto quello che conoscono delle cattedrali non va al di là di scontati luoghi comuni e di quello che distrattamente ascoltano dalla TV, unica presenza, in quel momento, in grado di colmare il vuoto di una improbabile e complicata conversazione fra i due.
Tuttavia, inaspettatamente, da questo stato di torpore e incomunicabilità si fa spazio quel poco di vitalità e profonda umanità che ancora rimane in queste piccole e scialbe esistenze.
Come il filosofo Sergio Vitale ampiamente argomenta nel saggio “Si prega di chiudere gli occhi. Esercizi di cecità volontaria”, in questo momento, affiora il pensiero selvaggio della cattedrale. Pensiero che sopraggiunge senza alcun preavviso e che “sembra aggirarsi nell’oscurità, cieco alla luce, ma capace di vedere l’invisibile”.
Nasce così l’idea del disegno; il cieco propone al suo sgomento compagno di disegnare assieme, a occhi chiusi entrambi, una cattedrale.
Con una mano sull’altra, legati in un unico gesto, i due uomini si lasciano trasportare verso il cuore della cattedrale, “che precede ogni pensiero nel pensiero stesso e si offre come suo pensiero selvaggio”. Cuore di pietra che esiste prima e al di là di ogni visibilità e ragione speculativa.
Visione profonda (veggente) che passa dall’uno all’altro in questo incontro di mani e di sguardi senz’occhi.
Ad occhi chiusi, dunque, poiché “l’occhio non esaurisce la visione come il pensiero non si esaurisce nei concetti”.
Ci troviamo di fronte a una sorta di “volontario” accecamento che segna il passaggio dallo spazio fisico-concreto, dominato dalla vista, dal concetto e dal linguaggio che lo inquadra a quello abitato dall’Immaginazione e dai moti del cuore.
Interventi di Bruno Provezza (sax soprano e sax baritono) e Giuseppe Bettinzioli (pianoforte):
1) AD OCCHI CHIUSI di Bruno Provezza
2) RICHTE MICH GOTT di Felix Mendelshon
3) HARLEM NOTTURNO di Earle Hagen
4) ACCLAMATION di Robert Ray
5) JESU MEINE FREUDE di J. S. Bach
6) GUTE NACHT di J. S. Bach
Prima rappresentazione:
2008
Attori:
Lorenzo Biggi, Paolo De Lucia, Paola Facchetti
(in precedenza anche con Rudi Fanelli)
Musicisti:
Bruno Provezza, Giuseppe Bettinzioli
Sceneggiatura:
Domenica Lorini, Antonio Fuso
Regia:
Domenica Lorini
Riprese e montaggio (2012):
Alberto Scorsin
Tecnici luci:
Elena Chiarini, Michele Sabattoli
Supervisione artistica:
Antonio Fuso